Perché vietare il fumo in spiaggia?

Per respirare aria pulita e preservare il mare e l’ecosistema marino, teniamo le sigarette lontane dalle nostre spiagge!

I mozziconi rappresentano la maggior parte dei rifiuti ritrovati sulle nostre spiagge; costituiscono un pericolo perché vengono mangiati dagli animali marini e rilasciano sostanze tossiche e microplastiche in mare.

 

 

 

Accendere una sigaretta in riva al mare, dove è forte la presenza di bambini, mette a rischio la salute dei minori, mentre fumare al proprio ombrellone può esporre il vicino di sdraio al rischio di subire il fumo passivo. Vietare il fumo in spiaggia significa promuovere una cultura basata sul rispetto.

Inoltre, lo stop al fumo in spiaggia è necessario per prevenire che i mozziconi vengano abbandonati sulla sabbia.

Spiagge smoke free sono già una realtà anche in Italia: alcune amministrazioni comunali hanno vietato il fumo in spiaggia per tutelare la salute e l’ambiente.

 

L’esempio di Bibione e altre spiagge smoke free

La prima cittadina a vietare il fumo in riva al mare è stata Bibione (Comune di San Michele al Tagliamento, città metropolitana di Venezia) nel 2019: gli otto chilometri di spiagge sono tutte smoke free; le sigarette sono vietate in tutti gli stabilimenti balneari, in riva al mare e all’ombrellone; è consentito fumare solo in aree dedicate.

L’esempio di Bibione è stato poi seguito da altre amministrazioni comunali e regionali: solo per citare qualche esempio, oggi è vietato fumare sulle spiagge della Costa Smeralda, in molti lidi dell’Emilia-Romagna, su una decina di spiagge sul litorale laziale.

La Puglia con il progetto pilota smoke free beach punta a diventare la prima regione a vietare il fumo in spiaggia a livello regionale dal 2023.

 

I danni dei mozziconi a spiagge, mare ed ecosistema marino

I mozziconi sono i rifiuti più diffusi sulle nostre spiagge: rappresentano il 40% dei rifiuti complessivi presenti nel Mediterraneo, davanti a bottiglie di plastica (9,5%), sacchetti di plastica (8,5%) e lattine (7,6%).

Una volta finiti in mare, i mozziconi rilasciano sostanze nocive e creano danni importanti all’ecosistema marino. Non sono biodegradabili e col tempo, in acqua, si sminuzzano in microplastiche, che vengono poi ingerite da pesci, entrando così nella catena alimentare dell’uomo.

Sono inoltre ingoiati da uccelli e animali marini, che li scambiano per cibo, con il rischio di morire per avvelenamento da tossine o soffocamento; nel 30% delle tartarughe marine e nel 70% degli uccelli marini sono stati trovati residui di sigarette.