Città libere

dal fumo

Per la tutela della salute, della qualità dell’aria e dell’ambiente

Le sigarette, anche quelle fumate all’aperto, danneggiano la nostra salute e l’ambiente.

Costringono chi è vicino a respirare fumo passivo (con gravi rischi per la salute), emettono sostanze inquinanti e polveri sottili nell’aria che respiriamo e – ne sono una prova i mozziconi – costituiscono un serio problema ambientale.

È il momento di vietare il fumo all’aperto e rendere le nostre città smoke free: è una scelta possibile e già realizzata in alcune realtà.

Perché vietare le sigarette anche all’aperto

Il fumo passivo danneggia la nostra salute anche negli ambienti esterni: essere in uno spazio all’aperto (un parco, i tavolini di un locale, una piazza affollata, una spiaggia) non ci protegge dai danni delle sigarette accese da chi sta vicino a noi.

Il fumo di tabacco è rilevabile fino a 9 metri di distanza da un fumatore e i suoi effetti sulla salute di chi è costretto a respirare fumo passivo non sono trascurabili.

Perché vietare il fumo in spiaggia?

Per respirare aria pulita e preservare il mare e l’ecosistema marino, teniamo le sigarette lontane dalle nostre spiagge!

I mozziconi rappresentano la maggior parte dei rifiuti ritrovati sulle nostre spiagge; costituiscono un pericolo perché vengono mangiati dagli animali marini e rilasciano sostanze tossiche e microplastiche in mare.

Perché vietare il fumo negli stadi?

Assistere ad una partita di calcio allo stadio può mettere a rischio la nostra salute a causa del fumo passivo provocato dai tifosi che accendono una sigaretta. Gli alti livelli di polveri sottili registrati all’interno degli stadi possono esporre gli spettatori a soglie di inquinanti considerate pericolose per la salute.

E i fumatori? Estendere il divieto fa bene anche a loro

Essere costretto a raggiungere spazi riservati ai fumatori per accendersi una sigaretta potrebbe convincere alcuni tabagisti a rinunciare a qualche sigaretta durante la giornata.

Il pensiero di allontanarsi dalla spiaggia, dal gruppo di amici in piazza, dalla fermata dei mezzi dissuade alcuni fumatori dall’idea di accendersi una sigaretta.

Inoltre, anche la pressione sociale legata ad una normativa più stringente e i divieti, come dimostrato da alcuni studi, possono aiutare i fumatori a ridurre il numero di sigarette.

 

 

La legislazione italiana oggi

Negli ultimi vent’anni l’Italia ha adottato, a livello internazionale e nazionale, una serie di iniziative per limitare il fumo e proteggere la salute dei non fumatori. Ma occorre fare di più, per tutelare la salute di tutti (fumatori e non).

A livello internazionale, nel 2003 l’Italia ha adottato la Convenzione quadro per il controllo del tabacco (Framework Convention on Tobacco Control), il primo trattato internazionale al mondo che riconosce i danni provocati dal tabacco. In particolare, il trattato, entrato poi in vigore nel febbraio 2005, invita ad attuare misure per la tutela dei non fumatori dal fumo nei luoghi pubblici.

Perché nasce l’iniziativa città libere dal fumo

Città libere dal fumo” vuole sensibilizzare cittadini, associazioni e istituzioni sui rischi legati al fumo passivo, anche all’aperto, e sostenere una normativa più stringente in materia di fumo in aree esterne, per la tutela dei fumatori passivi.

 

 

I danni del tabacco: rischi per chi fuma e per chi subisce il fumo, con un impatto anche sul nostro SSN

Secondo l’Oms, i prodotti da tabacco uccidono oltre la metà dei loro consumatori ed il fumo – compreso quello passivo – è responsabile del 12% di tutti i decessi per motivi cardiaci; è inoltre considerato un agente cancerogeno per l’uomo. Il fumo passivo, anche in piccole quantità, aumenta il rischio di cancro ai polmoni, malattie cardiovascolari e infezioni delle vie respiratorie.

I danni del fumo sulla salute si ripercuotono sui malati e sulle loro famiglie, sulle prestazioni sociali assicurate dall’INPS e sul sistema nazionale sanitario, oggi già fragile.

 

Iniziative smoke free all’aperto già in atto

Le città libere dal fumo sono già una realtà, all’estero e in Italia. Nel nostro Paese, a fare da apripista è stata l’amministrazione cittadina di Milano, che dal gennaio 2021 ha introdotto il divieto di fumare in alcune zone pubbliche all’aperto, come fermate dei mezzi pubblici, parchi, stadi.

Dal 1 gennaio 2025 il divieto verrà estenso a tutte le aree pubbliche, candidando così il capoluogo a diventare la prima città smoke free in Italia. Ma strette antifumo sono state messe in atto anche da altre amministrazioni comunali, enti ed università.

Sei un’amministrazione o un cittadino?

Scopri cosa puoi fare

Tutti noi possiamo diventare promotori e sostenitori di questa iniziativa.

Sei un’amministrazione comunale? Clicca qui per ricevere per ricevere materiale informativo sui danni dal fumo passivo all’aperto e un kit per spiegare ai tuoi cittadini l’importanza di non fumare all’aperto.

Hai approvato regolamenti smoke free nella tua città? Contattaci qui per segnalarcelo. La tua scelta può essere d’ispirazione per altri sindaci!

Sei un cittadino? Clicca qui per ricevere materiale informativo su come proporre alla tua amministrazione cittadina di aderire al progetto e diventare una città libera dal fumo.

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