Perché vietare le sigarette anche all’aperto

Il fumo passivo danneggia la nostra salute anche negli ambienti esterni: essere in uno spazio all’aperto (un parco, i tavolini di un locale, una piazza affollata, una spiaggia) non ci protegge dai danni delle sigarette accese da chi sta vicino a noi.

Il fumo di tabacco è rilevabile fino a 9 metri di distanza da un fumatore e i suoi effetti sulla salute di chi è costretto a respirare fumo passivo non sono trascurabili.

Quando si accende una sigaretta le polveri sottili ( PM 10 e PM 2,5) possono raggiungere concentrazioni elevate anche all’aria aperta; i livelli di fumo passivo variano ovviamente in base al numero dei fumatori (un gruppo di fumatori provoca livelli di inquinanti maggiori rispetto a quelli prodotti da un singolo fumatore), alle caratteristiche del meteo (essere sottovento rispetto ad un fumatore espone a rischi maggiori), alla peculiarità di un luogo (nelle stradine strette dove non c’è vento, tettoie, ballatoi le polveri sottili restano più a lungo). Negli anni, gli scienziati hanno realizzato una serie di studi per valutare l’impatto delle sigarette all’esterno e hanno dimostrato che anche in luoghi semi – aperti (come ad esempio ballatoi, terrazze, stadi, tettoie) o all’aperto esiste il pericolo di essere esposti a livelli non trascurabili di fumo passivo.

 

Il fumo può essere più nocivo del traffico

In altre situazioni, il fumo di sigaretta può essere persino più nocivo del traffico. Uno studio dell’Istituto dei Tumori ha analizzato i livelli di particolato del quartiere Brera, nel centro di Milano, mettendo a confronto una via pedonale caratterizzata da un’alta presenza di locali con una via adiacente, aperta al traffico. Gli scienziati hanno scoperto che nell’orario serale, momento in cui nei tavolini dei locali si concentra il maggior numero di fumatori, la qualità dell’aria della zona pedonale era peggiore rispetto alla zona trafficata adiacente.

 

Fumare all’aperto e l’impatto sulla qualità dell’aria

Le sigarette hanno un grande impatto sulla qualità dell’aria delle nostre città: un esperimento realizzato dall’Istituto nazionale dei Tumori ha dimostrato che cinque sigarette emettono la stessa quantità di PM10 prodotta da un camion a gasolio.

Esistono poi i danni all’ambiente legati al fumo all’aperto: ogni giorno fumatori poco rispettosi gettano in strade, marciapiedi, spiagge, piazze 4.500 miliardi di mozziconi.

Per poter respirare un’aria più pulita nei parchi, in spiaggia, nei locali all’aperto e avere una qualità dell’aria migliore nelle nostre città occorre vietare il fumo di sigaretta anche negli ambienti outdoor.

 

Il fumo di terza mano

Infine, è importante considerare il cosiddetto fumo di terza mano, ossia l’ingestione o l’assorbimento delle sostanze tossiche rilasciate dalle sigarette che si sono accumulate su vestiti, pelle e capelli: il particolato si deposita infatti anche sugli abiti di un non fumatore, con effetti che permangono nelle ore successive. Chi esce a fumare e, una volta spenta la sigaretta, ritorna all’interno del locale porta con sé una grande quantità di sostanze inquinanti prodotte dal fumo di sigaretta.